di Valentina De Giorgio
È stato pubblicato il 16° Rapporto annuale del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa recante l’analisi dei progressi raggiunti e degli ostacoli riscontrati nel corso del 2022 in merito all’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU).
Il Rapporto si apre con una premessa relativa allo scoppio del conflitto tra la Russia e l’Ucraina. Tale evento ha portato all’esclusione della Federazione russa dal Consiglio d’Europa nel marzo 2022 e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) nel settembre 2022, fermo restando l’obbligo della stessa di eseguire le decisioni già emesse nei suoi confronti dalla Corte. Peraltro, il Rapporto ha evidenziato come, nonostante il conflitto, l’Ucraina abbia dimostrato un perdurante impegno per il rispetto degli standard CEDU tramite la regolare presentazione di rapporti e piani d’azione.
Nel 2022 il Comitato dei Ministri ha considerato 145 gruppi di casi relativi a 32 Stati membri, 53 dei quali sono stati esaminati più volte. Inoltre, il Comitato ha concluso il controllo di esecuzione delle sentenze in relazione a 880 casi, a seguito dell’adozione da parte degli Stati destinatari di misure volte a prevenire ulteriori violazioni. Sono state affrontate questioni rilevanti quali l’eccessiva lunghezza di procedimenti giurisdizionali, il ritardo nell’esecuzione di decisioni nazionali, l’uso della forza da parte delle autorità e le scarse condizioni di detenzione nelle carceri. Si aggiungono le questioni legate alla non-discriminazione, specialmente nei confronti dei popoli romaní, della comunità LGBTI, delle persone con disabilità e di migranti e richiedenti asilo.
Nonostante le difficoltà derivanti dal conflitto russo-ucraino, il 2022 ha ricordato l’importanza di una cooperazione sinergica fra gli Stati membri al fine di garantire l’efficacia del sistema CEDU. Il Comitato dei Ministri ha sottolineato questo aspetto nelle Linee guida del settembre 2022 sulla prevenzione e sulla riparazione delle violazioni della CEDU, più volte richiamate nel Rapporto. Il Comitato ritiene necessaria l’adozione di un approccio maggiormente proattivo da parte degli Stati membri nell’adeguarsi alla giurisprudenza della Corte EDU, anche tramite lo sviluppo di strutture interne capaci di prevenire e riparare violazioni alla CEDU.
Il 16° Rapporto annuale del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa può essere consultato integralmente qui.