Roma, 20 luglio 2017: “Denunciamo fermamente le misure adottate dalla coalizione dei paesi del golfo nei confronti del Qatar, che nelle ultime settimane, con l’aggravarsi della crisi diplomatica in atto, stanno seriamente minacciando la tenuta dei diritti umani nel Qatar”. Con queste parole, rilasciate dal Presidente Anton Giulio Lana, l’Unione forense per la tutela dei diritti umani ha voluto manifestare forte preoccupazione per le gravi violazioni dei diritti fondamentali in atto.
Invero, le restrizioni alla libertà di movimento dei cittadini, le limitazioni alla libertà di spostamento dei qatarini nei paesi dell’area e l’obbligo di rientro dal Qatar per i cittadini degli Stati coalizzati contro il Qatar (Arabia saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Yemen ed Egitto) comprimono in maniera evidente la possibilità degli individui di godere in maniera piena e incondizionata della propria libertà di circolazione e ancora prima del proprio diritto alla vita privata e familiare.
“Le vicende delle ultime settimane hanno causato la recisione di legami familiari con evidente violazione della normativa internazionale e, in particolare, dell’art. 17 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, che sancisce il rispetto alla vita privata e familiare” ha proseguito Lana che ha evidenziato, inoltre, come l’embargo di generi alimentari e medici, decretato dai quattro paesi contro il Qatar sia un atto intollerabile che mette a dura prova primari diritti dei cittadini qatarini, nonché degli stranieri e dei migranti residenti nel paese, in particolare il diritto al cibo e il diritto alla salute.
Infine, assolutamente lesive del diritto alla libertà di pensiero e di espressione, oltre che della libertà di informazione, le intimazioni volte alla chiusura del network al Jazeera, che tra l’altro è un ente privato, e le minacce di sanzioni penali contro chi critichi le azioni intraprese dai suddetti Stati contro il Qatar o chi comunque simpatizzi con Doha.
Tutte iniziative contrarie al diritto internazionale, che proibisce ogni interferenza arbitraria del governo al diritto di espressione e di critica e tutela la libertà di informazione dei media (si veda in proposito l’art.19 del Patto internazionale sui diritti civili e politici).