Osservatorio Giurisprudenza CEDU
Progetto finanziato grazie al contributo della

Progetto finanziato grazie al contributo della
L’importanza crescente assunta dalla Convenzione europea dei diritti umani nel nostro ordinamento, specialmente a seguito delle note sentenze della Corte costituzionale del 24 ottobre 2007, n. 348 e n. 349, ha imposto l’esigenza di apprestare uno strumento in grado di assicurare una più ampia conoscenza e diffusione della giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani presso gli operatori giuridici. Tale esigenza risponde anche alle ripetute sollecitazioni espresse dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa attraverso successive raccomandazioni in materia di conoscenza e conoscibilità della giurisprudenza della CEDU, informazione e formazione in materia di diritti umani ed esecuzione delle sentenze della Corte di Strasburgo.
L’osservatorio nasce da un’idea di Anton Giulio Lana, finanziato originariamente nel 2008 dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio deli Ministri e, successivamente, dal Consiglio Nazionale Forense. La nuova versione del progetto è finanziata dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale.
La finalità dell’Osservatorio è quella di migliorare il grado di accessibilità della giurisprudenza della Corte europea, tuttora resa oggettivamente difficile dagli ostacoli di carattere linguistico. Le sentenze e le decisioni della Corte europea sono redatte in una delle due lingue ufficiali del Consiglio d’Europa (inglese e francese) e solo raramente in entrambe le lingue. L’Osservatorio consiste nella traduzione in lingua italiana, da parte di un Team di giuristi esperti nella materia della CEDU, delle pronunce della Corte europea diverse da quelle adottate nei confronti dell’Italia (la cui traduzione è curata dal Ministero della Giustizia) e delle risoluzioni del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa.
L’Osservatorio rappresenta, quindi, un valido strumento di consultazione a disposizione di avvocati, magistrati, pubbliche amministrazioni, forze dell’ordine e semplici cittadini, i quali possono accedere ai suoi contenuti in modo agevole, semplificato, gratuito e, soprattutto, in lingua italiana.
Attraverso l’attività di traduzione l’Osservatorio si propone di: rendere fruibili le sentenze CEDU (con particolare riferimento alle questioni attinenti al bacino del mediterraneo) in materia di fenomeni migratori, respingimenti in mare, di asilo e di rifugiati e le più rilevanti in materia di lotta alla discriminazione; agevolare il grado di accessibilità della giurisprudenza CEDU attraverso la realizzazione di un sito dedicato; sensibilizzare sulle tematiche grazie anche l’ausilio di seminari, momenti di studio e approfondimento.