di Maria Paola Costantini
Il Consiglio nazionale forense e l’Associazione nazionale magistrati hanno in più occasioni denunciato le atrocità della repressione attuata dal regime iraniano. Si è aggiunta in questi giorni la denuncia anche da parte dell’Associazione civilisti italiani, dell’Unione dei Privatisti e dell’Associazione italiana di diritto comparato. Avvocati e magistrati insieme chiedono inoltre che le istituzioni nazionali e sovra nazionali si attivino per promuovere azioni affinché siano interrotte le violenze ai danni della popolazione e che sia garantita l’equità dei processi.
L’ulteriore appello è stato fatto in occasione dell’avvio del processo di Armita Abassi – giovane leader iraniana, arrestata il 10 ottobre 2022 – che rischia la pena capitale, dopo aver subito violenze e torture. Ai suoi avvocati è stato impedito ogni colloquio in carcere.
Come è ormai noto i processi si svolgono in assenza di una difesa effettiva e agli avvocati si impedisce di poter esercitare le loro funzioni
La cronaca quotidiana ci ha restituito un vero e proprio campionario degli orrori commessi. Secondo i dati di cui si dispone dall’inizio delle proteste, nel settembre 2022, sono stati uccisi più di 500 manifestanti, di cui ben 71 minori. Più di 5 mila persone sono state arrestate ma il numero delle persone scomparse nel nulla sarebbe di circa quattro volte superiore. Agli avvocati scelti dalle persone arrestate viene impedito di esercitare le loro funzioni.
Negli appelli si chiede alle Autorità iraniane la cessazione immediata della repressione delle pacifiche proteste e delle violenze contro le donne, le persone Lgbti e le minoranze etniche e religiose. Si chiede inoltre che ai manifestanti, detenuti o comunque sottoposti ad indagine in stato di libertà, siano garantiti l’effettività del diritto alla difesa e l’immediato accesso ad un avvocato e che non si ricorra più alla pena di morte.
Da settembre 2022, secondo l’Osservatorio degli avvocati in pericolo (OIAD) sono detenuti almeno 18 avvocati e molti atri sono stati arrestati e sottoposti a procedimento penale.