di Oriana Balsamo
Durante il quarto Vertice del Consiglio d’Europa, tenutosi a Reykjavík, Islanda, nelle date del 16 e del 17 maggio u.s., gli Stati membri del Consiglio d’Europa, nonché diversi paesi non membri, hanno deciso di comune accordo di istituire, sulla base dell’adesione ad un Accordo parziale allargato, un Registro dei danni causati dalla guerra di aggressione condotta dalla Russia contro l’Ucraina.
Il Consiglio d’Europa, com’è stato ricordato durante il Vertice, è stato fondato all’indomani della seconda guerra mondiale proprio con la convinzione per cui “il perseguimento della pace basata sulla giustizia e sulla cooperazione internazionale è vitale per il mantenimento della società e della civiltà”. Tale progetto di pace, costruito sulla promessa del “never again”, è stato, di fatto, messo in discussione dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina.
Di conseguenza, il Registro, istituito per un periodo iniziale di tre anni, avrà sede all’Aja e un ufficio satellite in Ucraina e opererà come base per un futuro meccanismo di risarcimento per le vittime dell’aggressione russa; riporterà, quindi, gli elementi di prova e le informazioni relative alle richieste di risarcimento per danni, perdite o lesioni causate a partire dal 24 febbraio 2022 a ogni persona fisica e giuridica colpita, come anche allo Stato ucraino.
Il Consiglio, in tale sede, nel ribadire il suo sostegno all’Ucraina, si è impegnato ad implementare e finanziare ulteriormente il Piano d’azione per l’Ucraina, intitolato “Resilienza, ripresa e ricostruzione”, volto a sostenere i progetti per la ricostruzione dell’Ucraina. Da ultimo, il Consiglio, ha chiesto l’immediato ritiro della Russia dall’Ucraina, dalla Georgia e dalla Moldova.
Per visionare il testo della dichiarazione di Reykjavík e approfondire i temi trattati durante il Vertice è possibile cliccare qui.