di Stefania Ardito
Il 12 gennaio 2021, il Parlamento italiano ha approvato definitivamente il disegno di legge che prevede la ratifica e l’ordine di esecuzione del Protocollo n. 15 alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, fatto a Strasburgo il 24 giugno 2013. Il Protocollo, per la cui entrata in vigore è necessaria la ratifica di tutti gli Stati parte della Convenzione, introduce modifiche alla procedura davanti alla Corte europea dei diritti umani prevedendo, in particolare, che il ricorso alla CEDU debba essere presentato entro 4 mesi dalla pronuncia definitiva interna, in luogo degli attuali 6 mesi, emendando l’art 35.1 CEDU. Ulteriori novità riguardano il sistema di rinvio alla Grande Camera, con l’eliminazione del sistema di veto attualmente concesso agli Stati membri e alla vittima. La riduzione da 6 a 4 mesi è una modifica che impatta in modo significativo sull’accesso alla Corte e, più in generale, sul diritto di difesa. Nel corso degli anni, gli Stati parte della Convenzione, hanno ratificato il Protocollo e, od oggi, mancava solo la ratifica da parte dell’Italia. A seguito della ratifica italiana, una volta che le formali procedure di deposito presso la CEDU verranno espletate e decorsi i termini procedurali, il Protocollo entrerà in vigore.