di Maurizio de Stefano
La Corte europea dei diritti dell’uomo, riunita nella camera composta da sette giudici (Quinta sezione) in data 21 settembre 2021 ha emesso una decisione di irricevibilità del ricorso n. 41994/21 presentato dal sig. Guillaume ZAMBRANO contro la Francia che aveva come oggetto l’impugnazione delle leggi che imponevano restrizioni circa le libertà individuali al fine di fronteggiare la pandemia da COVID-19.
Il ricorrente in particolare lamentava che la vaccinazione anti Covid gli avrebbe provocato sofferenze fisiche e comunque un rischio di lesione della sua integrità fisica, poiché i vaccini disponibili erano in una fase sperimentale.
La Corte ha accertato che il ricorrente non aveva proposto alcuna azione giudiziaria davanti ai giudici nazionali, che invece costituisce il presupposto essenziale della procedura davanti alla Corte europea, ai sensi dell’art. 35 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
La Corte ha dichiarato l’abusività del ricorso stesso, in quanto il ricorrente asseriva di agire in rappresentanza di alcune migliaia di ricorrenti, i quali a loro volta avevano inviato formulari standardizzati compilati tramite un sito internet, con lo scopo palese di creare un ingorgo nel buon funzionamento della stessa Corte.
La Corte ha affermato che la Convenzione europea dei diritti dell’uomo non prevedeva la possibilità di un’ actio polularis.
Con riferimento all’obbligo vaccinale limitato a certe categorie di persone o di attività, la Corte ha considerato che la legislazione francese prevedeva espressamente la possibilità di presentare il documento a propria scelta tra tre possibilità: l’esito di un esame di screening virologico che escluda l’esistenza di una contaminazione da Covid-19, la prova dell’avvenuta vaccinazione relativa al Covid-19 o un certificato di guarigione dalla contaminazione da Covid-19.
La Corte ha infine rilevato che la legge francese prevedeva anche la possibilità di ottenere un documento attestante una controindicazione medica che impedisce la vaccinazione.
Con questa decisione, la Corte ha voluto sgombrare il campo dall’invasione dei NO-VAX.