di Paola Regina
Lo scorso 16 giugno, si è svolto, presso il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Milano, un convegno dal titolo “Diritti umani e ambiente”. Il Convegno è stato promosso dalla Commissione diritti umani e dalla Commissione ambiente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Milano, congiuntamente alla sezione Lombardia dell’Unione forense per i diritti umani (UFTDU).
L’incontro formativo, focalizzato sul “diritto a vivere in un ambiente salubre” come diritto primario, come diritto fondamentale, ha tratto ispirazione dal principio n.1 della Dichiarazione di Stoccolma del 1972 sull’ambiente umano, secondo cui: “l’uomo ha un diritto fondamentale alla libertà, all’eguaglianza e a condizioni di vita soddisfacenti, in un ambiente che gli consenta di vivere nella dignità̀ e nel benessere, ed è altamente responsabile della protezione e del miglioramento dell’ambiente davanti alle generazioni future”. Tale principio, com’è noto, sottolinea la responsabilità dell’uomo al miglioramento dell’ambiente, oltre a garantirne il diritto.
Partendo da una panoramica giuridica internazionale sulla tutela del diritto ambientale nell’ambito del sistema ONU, si è giunti all’analisi giuridica del diritto ambientale nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, nella Carta interamericana per i diritti umani e nella Carta africana per i diritti umani, con un’analisi della relativa giurisprudenza, sino a ripercorrere tutto l’iter che ha condotto ad introdurre il diritto ambientale come diritto fondamentale in diverse Costituzioni. L’Unione forense per i diritti umani ha provveduto a fornire un quadro esaustivo della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia ambientale, indicando agli avvocati il percorso processuale più idoneo e le tecniche processuali migliori da adottare.
In ambito europeo, è stata esaminata la recente proposta della Commissione europea di modifica della normativa europea di recepimento della Convenzione di Aarhus del 1998, volta a rivedere ed estendere la partecipazione della società civile e delle ONG nel riesame amministrativo dei provvedimenti amministrativi a tutela dell’ambiente, di carattere generale, garantendo un maggiore diritto all’informazione in ambito ambientale, una maggiore partecipazione nel percorso legislativo, oltre ad un più semplice accesso ai rimedi giudiziari da parte dei cittadini, in caso di violazioni del diritto ambientale. Oltretutto, tale tema ha assunto un particolare rilievo, poiché in questo momento storico si stanno svolgendo le consultazioni pubbliche per la revisione della normativa italiana in materia.
Dopo un’introduzione del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano, dell’avvocato Angelo Leone nella qualità di presidente della Commissione ambiente e dell’avvocato Massimo Audisio, in qualità di presidente della Commissione diritti umani, l’avv. Paola Regina, membro della commissione diritti umani e dell’Unione forense per i diritti umani, ha introdotto:
– Il prof. Tullio Scovazzi, Ordinario di diritto internazionale presso l’Università di Milano-Bicocca, che ha illustrato: “Il parere consultivo della Corte Interamericana dei Diritti Umani su ambiente e diritti umani: un vero e proprio ‘manuale’ nella materia”, tratteggiando i caratteri principali della tutela internazionalistica dell’ambiente, inteso come diritto fondamentale, alla luce della prospettiva indicata dalla Corte interamericana dei diritti umani.
– Il prof. Anton Giulio Lana, che, nella qualità di presidente dell’Unione forense per la tutela dei diritti umani (UFTDU) e professore a contratto di Diritto Internazionale presso l’Università di Salerno, dopo avere tratteggiato un excursus storico giurisprudenziale della Corte Europea dei diritti dell’uomo in materia di tutela dell’ambiente, dopo aver spiegato le obbligazioni positive imposte dalla Corte agli Stati a tutela dell’ambiente, dopo aver esposto, più in particolare la casistica maggiormente di rilievo per l’Italia, dopo aver sottolineato l’esiguità di rimedi interni nell’ambito della tutela dell’ambiente, ha esposto tutti i rimedi esperibili da parte degli avvocati, fornendo indicazioni utili nella redazione dei ricorsi.
– Il prof. Robert Bray, ex capo del segretariato della commissione giuridica del Parlamento Europeo ed attualmente visiting professor presso l’Università Luiss e presso l’Università di Verona, che ha svolto una relazione focalizzata sul “dovere di diligenza e responsabilità delle imprese per le catene di approvvigionamento”.
In particolare, il Prof. Bray, partendo da un approfondito studio di diritto internazionale privato, si è chiesto se, a livello legislativo europeo, sia necessario modificare gli istituti si privato internazionale o se esistano altre soluzioni, esaminando diverse proposte legislative in materia.
– La prof.ssa Valentina Jacometti, Professore associato di diritto privato comparato presso l’Università degli studi dell’Insubria, che ha trattato “Il contenzioso climatico in prospettiva comparatistica”, fornendo, in particolare, agli avvocati indicazioni strategiche per affrontare e gestire il contenzioso climatico.
– La dott.ssa Daniela Padoan, scrittrice ed attuale direttrice dell’associazione Laudato sì, che ha svolto una relazione dal titolo “Giustizia ambientale e giustizia sociale: dalla “cultura dello scarto” a nuove istituzioni globali per la casa comune”, tratteggiando le linee guida dell’Enciclica Laudato sì, disegnando i caratteri della “società dello scarto” e la urgente necessità di tutela del “vivente”, concordando sull’inefficacia dei rimedi esistenti e proponendo nuovi rimedi nell’ambito di un processo di trasformazione culturale a tutela dell’ambiente, inserito nell’ambito di un programma di “ecologia integrale”.
– Avv. Veronica Dini, membro della commissione ambiente del COA di Milano, che ha trattato il tema del “Migrazioni ambientali e climatiche”, esponendo la recente giurisprudenza internazionale, europea ed italiana in materia e ponendo un quesito circa l’eventuale necessità di una modifica della normativa internazionale ed europea in materia di protezione internazionale.