di Antonietta Confalonieri

E’ stata presentata la relazione annuale al Parlamento del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, il cui ruolo è stato esaltato dalla Ministra Cartabia, che lo ha definito “una vedetta importante per tutta la società”

E’ stato un anno di privazioni della libertà dentro e fuori le mura degli istituti di pena.

La relazione illustra i diversi ambiti di intervento del Garante: dalla detenzione penale a quella amministrativa delle persone migranti, dalla privazione della libertà in ambito sanitario alla custodia nei luoghi delle Forze di Polizia, fino ad arrivare alla possibile perdita di autodeterminazione di persone anziane o disabili ospiti in residenze sanitarie assistenziali.

Un punto centrale illustrato dal Garante Nazionale è  “l’individuazione quale diritto soggettivo di ogni persona privata della libertà il reale perseguimento dell’obiettivo in base al quale la sua situazione di restrizione si è determinata. Un diritto che si accompagna alla necessità che il tempo di collocazione in strutture privative della libertà non sia soltanto tempo sottratto alla vita.”

“Le persone private della libertà hanno il diritto che il tempo di vita loro sottratto abbia una finalità costruttiva”

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