L’Unione forense per la tutela dei diritti umani e l’International Human Rights Legal Clinic dell’Università di Torino hanno chiesto di intervenire come amicus curiae dinanzi alla Corte EDU nel procedimento Tuleya c. Polonia, ricorso n. 21181/19, comunicato al governo polacco in data 1° settembre 2020.
Il ricorso è stato presentato da Igor Tuleya, giudice della Corte distrettuale penale di Varsavia noto all’opinione pubblica per via di svariati processi sensibili che hanno attirato anche le attenzioni di alcuni politici. A seguito dell’istituzione di una nuova procedura disciplinare per i magistrati nell’ordinamento polacco, che solleva forti dubbi circa la capacità di garantire un’effettiva tutela dell’indipendenza e dell’imparzialità del potere giudiziario polacco, il giudice Tuleya è stato investito da ben sette procedimenti disciplinari.
Nel ricorso presentato alla Corte di Strasburgo, il giudice ha lamentato di aver subito un grave danno reputazionale a seguito dell’istaurazione dei procedimenti disciplinari nei suoi confronti. Inoltre il modo in cui sono stati condotti i procedimenti disciplinari è ritenuto dal ricorrente sproporzionato rispetto alle circostanze che li hanno originati. I sette procedimenti disciplinari hanno dunque gettato un’ombra sulle competenze professionali del ricorrente, nonché sulla sua terzietà e indipendenza come giudice, minando più in generale l’autorità della magistratura.
Il ricorrente lamenta le violazioni dell’art. 8 CEDU (diritto al rispetto della vita privata e familiare), dell’art. 10 (libertà di espressione) e dell’art. 13 CEDU (diritto a un rimedio effettivo).
La nostra associazione e la clinica legale dell’Università di Torino, diretta dal Prof. Andrea Spagnolo, hanno proposto di intervenire come terzi, avendo valutato che il caso sollevi profili di particolare interesse: nell’intervento si propone alla Corte un’analisi dell’attuale contesto normativo internazionale ed europeo, tenendo in particolare considerazione la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea, ritenendo che possa essere di ausilio ai giudici della Prima Sezione della Corte EDU incaricati di decidere il caso Tuleya.