L’Agenzia per i diritti fondamentali dell’Unione Europea (FRA) e il Garante europeo della protezione dei dati (EDPS) hanno da poco rinnovato e pubblicato l’accordo di cooperazione tra FRA e EDPS, ai fini del rafforzamento della protezione dei dati personali, quale diritto fondamentale, in tutta l’Unione europea.
Come dichiarato da Michael O’Flaherty, Direttore della FRA, la tecnologia può svolgere un ruolo essenziale nelle nostre vite, “nel passaggio alla nuova normalità o per salvaguardare la salute pubblica.” Tuttavia “deve essere utilizzata correttamente, rispettando i diritti fondamentali delle persone e la protezione dei dati personali”.
Consenso informato e nuove tecnologie sono divenuti argomenti di ampia discussione soprattutto a seguito della pandemia. A causa dell’emergenza COVID-19, infatti, numerosi Stati Membri UE continuano ad introdurre differenti tipologie di “App di tracciamento” dei c.d. contatti significativi, includendo funzioni di “geolocalizzazione” dell’utente, e mantenendo alto il livello del rischio per la protezione dei dati e la privacy degli utilizzatori, nonché per il rispetto dei diritti fondamentali in tutto il territorio UE. Come già specificato dall’EDPS, il tracciamento digitale è legittimo solo se le App vengono scaricate ed utilizzate su base volontaria dagli utenti di smartphone. Il trattamento dei dati sanitari, considerati “dati particolari”, ai sensi dell’Art. 9 del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (UE) 2016/679 (GDPR), deve essere effettuato da professionisti della sanità, vincolati al rispetto delle norme sul segreto professionale e dotati della competenza sanitaria necessaria a decidere circa la necessità dei trattamenti stessi. A fine pandemia, le App di tracciamento cesseranno di avere utilità e tutti i dati raccolti dovranno essere cancellati.