di Rainer Maria Baratti

Tra il 10 e l’11 dicembre un’insolita serie di tornado hanno attraversato sei stati del Midwest e del sud-est degli Stati Uniti. In Kentucky, lo stato più colpito, sono 83 i morti accertati ma il bilancio finale potrebbe superare i 100 a causa delle decine di dispersi. A ciò si aggiungono gli ingenti danni: il passaggio dei quattro tornado ha distrutto centinaia di infrastrutture, case e fabbriche. Si tratta dell’evento più grave legato a fenomeni atmosferici di questo tipo nella storia statunitense e sono occorsi in un periodo in cui di solito non si formano i tornado.

            Durante la conferenza stampa tenutasi l’11 dicembre, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha confermato di aver autorizzato lo stato di emergenza per il Kentucky e di aver richiesto alla Federal Emergency Management Agency (FEMA) di offrire ulteriori risorse federali per il sostegno alla popolazione sfollata. Sollecitato dai giornalisti, il Presidente ha dichiarato di essere conscio del fatto che l’intensità di tali fenomeni atmosferici è correlata ai cambiamenti climatici in atto e che richiederà all’Environmental Protection Agency (EPA) un indagine approfondita volta a scoprire il dato quantitativo di tale correlazione. Il coinvolgimento dell’EPA risulta in linea con il mandato di Biden, il quale  ha riportato in auge il lavoro dell’agenzia dopo 4 anni di silenzio obbligato imposto dall’ex-presidente Trump. Tale censura aveva fatto sparire ogni riferimento alla crisi climatica, perfino dal sito ufficiale dell’agenzia, e favorito l’eliminazione di leggi come quelle sul controllo delle perdite di metano durante le attività estrattive. Il presidente Biden sembrerebbe aver messo tra le priorità del proprio mandato l’emergenza climatica.

            Di fatti è bene notare come, già a inizio anno, la National oceanic and atmospheric administration (NOAA) aveva dichiarato che il 2020 era stato un anno straordinario per gli eventi meteorologici e climatici estremi negli Stati Uniti in quanto si erano registrati danni per un valore complessivo di 22 miliardi di dollari.  Nel corso di quell’anno gli States sono stati colpiti da 22 disastri meteorologici che hanno causato la morte di 262 persone, mega-incendi che hanno devastato grandi porzioni di territorio in California, Colorado, Oregon e Washington, e da ondate di caldo e siccità.

            La Casa bianca sembrerebbe aver preso atto degli effetti dei cambiamenti climatici e già nel corso del 2021 il rapporto pubblicato dall’EPA sui cambiamenti climatici aveva aggiornato i propri indicatori in modo da cogliere l’intero spettro degli effetti dei cambiamenti climatici. A questo punto non resta che sperare che gli Stati Uniti diano avvio a un profondo processo di riflessione che porti ad attuare azioni concrete nella lotta al cambiamento climatico.